LEISHMANIOSI NEL CANE: SINTOMI, DIAGNOSI E CURA

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    Leishmaniosi nel cane: una malattia parassitaria difficile da individuare e curare. Proteggersi non è semplice ma vediamo cosa si può fare per difendersi, alla luce delle ultime scoperte.

    Indice dei contenuti

    Leishmaniosi nel cane
    Dove è presente?
    Come si trasmette la Leishmaniosi?
    Caratteristiche dei Flebotomi
    La leishmaniosi è trasmissibile dal cane all’uomo ?
    Esiste una predisposizione alla Leishmaniosi?
    Sintomi
    Sintomi cutanei nella leishmaniosi canina
    Sintomi agli occhi.
    Sintomi renali della Leishmaniosi
    Altri sintomi di leishmaniosi
    Diagnosi di Leishmaniosi nel cane
    Esami specifici per l’identificazione della Leishmania
    Esami aspecifici per la valutazione dello stato generale.
    Quanto vive un cane con Leishmaniosi?
    Come curare la Leishmaniosi
    Quando cominciare la terapia? Quali cani necessitano di terapia?
    Prevenzione.
    Aggiornamento a Marzo 2019 – Nuovo Vaccino contro la Leishmaniosi: è arrivato Letifend distribuito da MSD Animal Healt.
    Test per la Leishmaniosi: quando farlo?
    Come proteggere il cane dal Flebotomo (Pappatacio).


    La leishmaniosi è una malattia parassitaria, causata da un protozoo la Leishmania.
    Ne esistono di diverse specie, ma quella più importante, che infetta uomo e cane è la Leishmania Donovani Infantum, dal nome dei suoi scopritori e dal fatto che si manifestava soprattutto nei bambini, quando venne scoperta.
    La malattia che provoca è molto grave e di difficile diagnosi, soprattutto quando si manifesta in modo non eclatante; più spesso ad andamento cronico, sono rari i casi di morti acute.
    Inoltre, non essendoci un farmaco capace di eliminare completamente il parassita, questo rimane infettante e presente all’interno dell’organismo del cane per tutta la sua vita.
    Ecco perché è così importante cercare di prevenirne l’infezione.

    Dove è presente?
    Questa è una delle prime domande che mi sento rivolgere soprattutto in questa stagione di vacanza e possibili spostamenti dei famigliari, 4 zampe compresi. La risposta è: ormai ovunque.

    La condizione per cui si manifesti la malattia è:

    - la presenza del vettore (il pappatacio o flebotomo)
    - la presenza degli animali infetti.

    Fino a qualche anno fa, il pappatacio era presente un po’ ovunque in Italia e gli animali infetti erano invece dislocati solo in zone endemiche del centro sud Italia, litoranee e sud Europee. Oggi la situazione si è profondamente modificata.
    L’abitudine agli spostamenti insieme ai propri pet, ma ancor di più la costante migrazione di cani randagi provenienti dai canili di Grecia e Spagna e dalle nostre regioni del meridione, a tutte le zone del centro-nord, hanno fatto si che ormai la malattia si sia distribuita molto equamente in tutta la penisola.

    Esistono però delle zone che sono più a rischio di contagio, non solo per la presenza massiccia di focolai di malattia, ma per la presenza di condizioni che consentono al vettore di sopravvivere e riprodursi più facilmente.


    Come si trasmette la Leishmaniosi?

    Il pappatacio, è una microscopica zanzara (2-3 mm di dimensione), che si distingue per una peluria giallastra sul corpo. E’ silenziosa, non la si sente arrivare, nemmeno quando punge.

    leishmaniosi-nel-cane




    Assume il parassita Leishmania quando fa il pasto su un animale infetto.
    Il parassita si replica al suo interno e si deposita poi nell’apparato buccale del flebotomo, pronto per essere reiniettato in altri animali, quando il pappatacio punge nuovamente.

    In particolare, il processo moltiplicativo del parassita è aumentato a temperature che variano dai 15° ai 25° C°, mentre l’umidità dell’ambiente incide sulla longevità del flebotomo.

    I flebotomi riescono ad effettuare anche due cicli riproduttivi di sviluppo completo a seconda che la stagione sia più o meno calda e che le temperature persistano tali anche in autunno, quindi in generale da Maggio a Ottobre/Novembre a seconda delle zone.

    La loro densità ha un picco massimo nella seconda metà di luglio al Nord, mentre al Sud vi sono due picchi di densità, uno all’ inzio e l’altro alla fine dell’estate, a seconda anche dell’andamento stagionale.
    Sono state fatte delle indagini in alcune aree del Nord Italia che hanno mostrato un’ampia diffusione del parassita e dei suoi vettori in molte aree collinari, pedemontane e prealpine/alpine.
    In alcuni casi la presenza di soggetti positivi ha toccato il 20% dei cani analizzati.
    Inoltre in Veneto, Piemonte e Valle d’Aosta, sono stati evidenziati dei focolai autoctoni di infezione.


    Caratteristiche dei Flebotomi
    Essi sono:

    - insetti ematofagi notturni – iniziano la loro attività quando fa buio e raggiungono il loro picco verso la mezza notte e all’alba.

    - sono stanziali e riescono a percorrere brevi percorsi per lo più trasportati dal vento (non più di 100-200 metri)

    - l’aria fredda li disturba tanto che, se le temperature di notte si abbassano rispetto alla norma, la loro attività è ridotta

    - il vento non li facilita e li disturba.

    Da queste caratteristiche, puoi ben capire che dire che la leishmaniosi nel cane è pericolosa soprattutto al sud e zone litoranee è limitativo se si considerano le condizioni climatiche di tutte le zone di pianura anche del centro nord e dalla quantità di cani infetti distribuiti in tutta Italia.

    Esenti quindi saranno solo le zone di montagna, a patto però che siano totalmente assenti i flebotomi, visto che anche in quelle zone sono presenti canili che ospitano animali provenienti da zone endemiche.

    La leishmaniosi è trasmissibile dal cane all’uomo ?


    Il contagio diretto da cane a uomo è assolutamente escluso in quanto l’unico modo per essere infettati dal parassita è attraverso la puntura dell’insetto volante.

    Per cui se mi chiedi se la Leishmaniosi del cane si attacca all’uomo, la risposta è NO! Coccolalo pure fin che vuoi!

    Il flebotomo invece può assumere il protozoo non solo dal cane, ma anche dai ratti, altro animale serbatoio della malattia.

    Il contagio da parte dell’uomo quindi avviene anch’esso attraverso la puntura del papataccio, durante le ore notturne.
    Saranno quindi più a rischio le persone che vivono all’esterno in quelle ore e senza protezione (raro quindi).
    Fortunatamente però la malattia nell’uomo è meno grave, anche grazie alla capacità della medicina di curarla attraverso farmaci che consentono la completa e totale guarigione.


    leishmaniosi



    Nel cane, il protozoo una volta penetrato in circolo, grazie alla puntura del flebotomo, viene inglobato da cellule deputate ad eliminare gli agenti estranei: i macrofagi.
    Qui si replica, inducendo la rottura della cellula con la conseguente liberazione di altre forme larvali, che libere nel torrente sanguigno, sono pronte, attraverso il successivo pasto di sangue di un altro flebotomo, a cominciare un altro ciclo.

    Esiste una predisposizione alla Leishmaniosi?
    Forse, è la risposta più corretta.
    La malattia pare presentarsi più facilmente in animali che non hanno mai vissuto in zone endemiche o che provengono da territori mai contaminati (quindi alta montagna e paesi nordici).
    E’ inoltre stato dimostrato che è la risposta immunitaria più o meno protettiva del soggetto a determinare la comparsa dei sintomi.
    Questo consente di ipotizzare la presenza di una popolazione di cani resistenti ed una di cani recettivi alla malattia.
    Pare, ad esempio che il Cirneco dell’Etna non si ammali, così come il Podenco.

    Il sistema immunitario di un animale infetto, ha due risposte (detto semplice): una prima protettiva, che tiene sotto controllo la malattia che così non si conclama, grazie al fatto che il parassita rimane all’interno delle cellule che lo anno inglobato (ma non ucciso, anzi lo tengono “protetto”).
    Quando interviene la fase umorale (anticorpi), ecco che il sistema immunitario diventa più “invadente”, ed è a quel punto che la malattia si manifesta.

    Nei soggetti ammalati infatti, la continua sollecitazione delle cellule immunocompetenti, indotta dai parassiti posti al riparo nei fagociti, comporta uno squilibrio del sistema immunitario, con iperfunzione della risposta anticorpale (non protettiva), ed anomalie in quella cellulo-mediata: il tutto si traduce in uno stato immunopatologico caratterizzato essenzialmente da immunodepressione e dalla produzione di immunocomplessi (Ic) circolanti.

    Sintomi

    La malattia è particolarmente complicata da diagnosticare in quanto si mostra in modo diverso a seconda della risposta immunitaria del soggetto colpito, dal decorso e da molti altri fattori, ad oggi ancora poco chiari.
    Inoltre ha una incubazione molto lenta che va dai 2-3 mesi fino a 4-6 anni.

    I motivi più frequenti per cui si richiede un consulto veterinario e che poi esitano in una diagnosi di Leishmania sono: problemi dermatologici, dimagrimento, diminuito appetito, scarso rendimento particolarmente evidente nei soggetti da lavoro, che sembrano spossati dopo pochi passi e finanche zoppi.
    Possiamo quindi dire che questi sono i segni più frequentemente riscontrati.
    Sintomi cutanei nella leishmaniosi canina
    I primi segni che si possono manifestare sono a livello cutaneo, proprio nel punto in cui il flebotomo punge la pelle del cane:

    - le pinne delle orecchie
    - il naso
    - l’addome.

    A volte le lesioni sono confuse con normali punture di insetti: sono papule ulceranti singole o in gruppo, denominate cancro di inoculo.
    Permangono per alcune settimane e poi regrediscono spontaneamente.

    Questo è il periodo di incubazione, in cui gli animali risultano siero negativi (se si fanno test ematici per cercare gli antigeni non si trovano).
    L’infezione però progredisce ed a quel punto si instaurano le reazioni anticorpali (in tempi e modi diversi a seconda del soggetto e del suo sistema immunitario).

    In queste situazioni si possono manifestare anche altri segni cutanei quali:

    - noduli

    - ulcere

    - zone simil alopeciche

    - ipercheratosi (ispessimenti cutanei)

    - lesioni muco-cutanee

    - onicogrifosi (accrescimento esagerato delle unghie)

    - dermatiti esfoliative, caratterizzate da un mantello ricoperto di scaglie cornee.

    Le lesioni esfoliative (scaglie) della cute sono soprattutto localizzate a zampe, muso (regione intorno agli occhi e dorso del naso e testa) ed orecchie.
    Tali forme dermatologiche sono per lo più refrattarie a qualunque terapia.
    Le lesioni cutanee generalizzate, sono spesso non pruriginose e simmetriche.

    Le forme ulcerative, si manifestano soprattutto a livello delle articolazioni (gomito, ginocchio, carpo, tarso) e prominenze ossee, come a livello delle giunzioni muco cutanee, tartufo, cuscinetti plantari e estremità
    dei padiglioni auricolari.
    Sono proprio le lesioni cutanee (ulcerose) che, se raschiate ed osservate con strumenti adeguati possono mettere in evidenza il parassita all’interno delle cellule macrofagiche (cellule “spazzino”, deputate alla pulizia del sangue).
    In questo caso la malattia è conclamata con un alto livello di immunocompetenza (il sistema immunitario è fortemente coinvolto ed attaccato).

    Sintomi agli occhi.

    Lesioni oculari sono state riscontrate in alcuni studi, frequenti fino al 24% dei casi:

    - blefariti

    - congiuntiviti

    - cheratocongiuntiviti

    - uveiti anteriori.

    Sintomi renali della Leishmaniosi

    Tutti i cani affetti da Leishmaniosi sviluppano glomerulonefrite, un processo infiammatorio a livello renale determinato dalla deposizione di immunocomplessi nel glomerulo renale, la parte più piccola e profonda del rene.
    Il grave e progressivo danno che ne consegue determina, nel medio-lungo periodo, la comparsa di una insufficienza renale cronica che rappresenta la principale causa di decesso dei cani malati.

    I sintomi legati a questa lesione sono tipicamente la poliuria e polidipsia, cioè l’aumentata frequenza della sete ed urina ed ematuria (sangue nelle urine).
    L’esame delle urine rimane uno strumento fondamentale per la diagnosi, proprio per la ricerca delle lesioni renali.
    Queste inoltre potrebbero essere associate anche ad aumento della pressione sistemica, sintomo tipico di queste lesioni e da tener presente, soprattutto nell’approccio terapeutico in quanto la sua sottovalutazione potrebbe aggravare lo stato renale, a prescindere dal decorso della malattia.

    Per capirci meglio…

    Cos’è un immunocomplesso?

    Quando un corpo estraneo penetra nell’organismo, il sistema immunitario si attiva e crea delle cellule o delle proteine che legano a sé l’antigene (così è chiamato ciò che attiva una reazione immunitaria).
    Si formano così degli aggregati molecolari.
    Questi possono rimanere a livello locale (nella cute, o nel punto di ingresso) oppure arrivare nel circolo sanguigno, dove vengono fagocitati da cellule deputate alla “pulizia” del sangue, venendo poi filtrati dal rene, nella sua parte più profonda (il glomerulo appunto).
    Se gli immunocomplessi sono tanti, di grosse dimensioni, di difficile dissoluzione e persistono a lungo nel torrente sanguigno, possono depositarsi in vari distretti, non solo nel rene quindi, creando delle reazioni, più frequentemente infiammatorie, che provocano una sintomatologia diversa a seconda della localizzazione (artrite, vasculite, glomerulonefrite ecc. ecc.).

    Altri sintomi di leishmaniosi

    - disturbi gastro-intestinali (vomito, diarrea e colite cronica)

    - poliartrite, con zoppia

    - raramente febbre intermittente.

    La zoppia è presumibilmente dovuta all’accumulo di immunocomplessi a livello articolare, così come alla presenza del parassita stesso all’interno del liquido sinoviale.
    Il sistema immunitario poi, essendo coinvolto in modo massiccio, viene interessato anche con una sintomatologia specifica dei suoi organi che si manifesta con:

    - ingrossamento dei linfonodi (quelli prescapolari soprattutto, che drenano il sistema linfatico di testa e cute, dove si manifesta più frequentemente la malattia)

    - ingrossamento della milza.

    - Solo occasionalmente si possono manifestare segni cardio-circolatori, per lo più conseguenti al danno renale.


    Test per la Leishmaniosi: quando farlo?

    Come prevenzione è sempre bene effettuare prima della vaccinazione e, comunque, una volta all’anno il test rapido per l’identificazione degli anticorpi.
    A seconda del titolo presente, della presenza/assenza di sintomi si valuterà la procedura da attuare

    Conoscere per tempo lo stato di salute del cane sotto questo aspetto è fondamentale per una miglior gestione del paziente.

    Fonte Clina_SantAnna_0

    LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO cliccando sul link

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    Edited by criscott - 19/2/2022, 03:24
     
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